Lo chiamano il “cervello viscerale” perché è alla base di moltissime funzioni vitali del nostro organismo, alcune insospettabili: l’intestino è un organo sensibilissimo, ed è forse il primo a risentire di ansia, stress e di uno stile di vita scorretto. Scopriamo perché e come aiutarlo.
Crampi e dolori addominali, stitichezza o diarrea, gonfiore addominale, irritabilità: sono sintomi molto diffusi, che interessano quasi la metà della popolazione mondiale: un dato in continua crescita e che non accenna a cambiare tendenza.
I disturbi dell’intestino sono da sempre al centro dell’attenzione della ricerca medica, e fortunatamente sono molti i progressi ottenuti verso la salute di questo delicato, sensibile ma efficientissimo organo.
Oltre a cure e terapie specifiche, molti oggi ricorrono all’uso di integratori, come quelli proposti da Laevolac, che aiutano a combattere i sintomi più comuni che occasionalmente disturbano il benessere intestinale.
Quel che deve essere chiaro fin dall’inizio, però, è che alcuni fattori sono determinanti nella comparsa, nello sviluppo e all’acuirsi di tali sintomi. Si tratta di situazioni alla base dell’insorgenza di vari disturbi e disfunzioni – e non legati unicamente alla salute dell’intestino – come valori alterati nell’analisi del sangue, sovrappeso o eccesso di massa grassa, stanchezza cronica o sonnolenza, ecc.
A monte di tali disturbi ci sono fattori come la sedentarietà, le cattive abitudini alimentari (pasti pesanti o squilibrati, consumati troppo velocemente o in orari non regolari, digiuni prolungati troppo a lungo, disidratazioni, abuso di cibi raffinati o preconfezionati…) e, last but not least, uno stile di vita stressante, con ritmi di lavoro troppo intensi e un sovraccarico di ansie e preoccupazioni.
Intestino e cervello
Come si è accennato in apertura, è necessario considerare l’intestino come un vero e proprio cervello secondario per comprendere appieno come lo stress e uno stile di vita sregolato possano influire sul benessere intestinale.
L’intestino, infatti, lavora in relazione stretta con le strutture nervose che regolano la risposta immunitaria a stress e tensioni: per la precisione, numerosi studi hanno dimostrato come il sistema nervoso enterico (così è detto quello che è alla base dell’attività intestinale) e il sistema nervoso centrale (quello che invece interessa direttamente il cervello) usino i medesimi sistemi e i medesimi intermediari per innescare delle reazioni e ricevere le risposte agli stimoli.
Ecco il motivo per cui l’intestino non si sottrae, e anzi, soffre più di altre parti dell’organismo, a situazioni particolarmente ansiogene o a uno stile di vita sregolato. Dopotutto, il modo di dire “decidere di pancia” ha un suo fondamento scientifico, come spesso accade nelle questioni che riguardano la saggezza popolare.
Il ruolo dell’intestino
L’intestino, tuttavia, non dovrebbe occuparsi in prima linea di gestire ansia, stress e sregolatezze. Questo organo è il principale deputato all’assimilazione delle sostanze nutritive di cui l’organismo ha bisogno per la sua sopravvivenza: allo stesso tempo, il microbiota intestinale filtra le sostanze nocive e le scarta, costituendo una parte importante del lavoro affidato al sistema immunitario.
La prima conseguenza dello svolgimento di un ruolo così importante, però, è che un intestino in cattiva salute ha ripercussioni su tutto il nostro organismo; e viceversa, un cattivo stato di salute (anche quando è addotto da cause psichiche) si rispecchia immediatamente in problemi intestinali. Un’alimentazione sbilanciata, così come uno stile di vita squilibrato e le cattive abitudini (fumo, sedentarietà…) possono essere causa di uno squilibrio della flora batterica intestinale.
Come prendersi cura del proprio intestino
Ora che conosciamo il legame che intercorre tra intestino e cervello, sappiamo anche quanto è necessario preservare la salute del primo per dare sollievo anche al secondo. Di strade praticabili ce ne sono molte, da scegliere in base alla propria condizione, al proprio stile di vita e a quelli che si identificano come propri punti deboli. Ma su determinate questioni non si può sorvolare: è fondamentale, in primo luogo, cercare di ridurre lo stress e di condurre uno stile di vita più sano e disteso, concedendosi del tempo all’aria aperta, facendo attività motoria regolare (anche una semplice passeggiata distensiva) e limitando – per quanto possibile – le preoccupazioni di carattere lavorativo o personale.
Qualora non si fosse in grado di modificare il proprio stile di vita, si può cercare di bilanciare stress e nervosismo con l’apporto benefico di pratiche ancestrali di rilassamento, come lo yoga, la meditazione e la respirazione controllata.
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