Il diabete Mellito, più comunemente diabete, è una metabolica malattia provocata dalle alterazioni dell’insulina, ormone che si occupa di normalizzare i livelli di zucchero (glucosio) all’interno del sangue (fonte principale di energia).
Questa alterazione, l’insulino-resistenza, impone un aumento della produzione di insulina da parte delle cellule beta del pancreas. Se questa richiesta viene meno, si verificherà un progressivo aumento della glicemia che sarà tanto maggiore quanto più la produzione di insulina diventa insufficiente.
Quando la concentrazione di glucosio nel sangue è alta, si parla di iperglicemia.
In Italia ne sono affette circa il 7% della popolazione.
Diverse tipologie del diabete mellito
Ci sono diverse tipologie di Diabete mellito, tra le più comuni abbiamo:
- Diabete di tipo 1, causato da una scarsa disponibilità di insulina dovuta alla distruzione di cellule pancreatiche atte alla produzione di questo ormone
- Diabete di tipo 2, causato dall’insensibilità dei tessuti all’azione dell’insulina e il lento declino fino alla riduzione del tempo della capacità di produrre insulina
- Diabete gestazionale, causata dalla insulino-resistenza indotta da alcuni ormoni della placenta e il pancreas non è in grado di rispondere con una maggiore produzione di insulina (cosa che succede durante una gravidanza prive di diabete).
Cause del diabete
Il diabete può derivare da una predisposizione genetica e da fattori ambientali.
Il sovrappeso e l’obesità (causati anche dalla riduzione di attività fisica) sono fattori di rischio primari perché più grasso è presente nell’organismo, più le cellule diventano resistenti all’insulina. Anche l’ipertenzione arteriosa, l’aumento dei trigliceridi e la sindrome dell’ovaio policistico aumentano il rischio di contrarre la malattia.
Principali sintomi del diabete mellito
I principali sintomi del diabete sono legati all’iperglicemia e il livello di quest’ultima ne influenza l’intensità:
- Necessità di urinare spesso e minzione abbondante, la poliuria
- Perdita di peso inspiegabile, che deriva dalla polifagia paradossa, cioè dall’aumento dell’appetito e dall’assunzione di alimenti che portano al dimagrimento invece che all’aumento del peso.
- Stanchezza eccessiva
- Senso insaziabile di sete, la polidipsia (questo sintomo dipende dalla eccessiva minzione che si fa, che determina appunto la necessità di bere di più)
- Guarigione lenta delle ferite
- Prurito cutaneo
- Formicolio o intorpidimento di mani e piedi
- Disturbi alla vista
- Cefalea
- Disfunzioni sessuali
- Irritabilità
- Facilità di sviluppare infezioni
Conseguenze del diabete
Quando i tessuti e i vasi sono sottoposti in continuazione ad insulina insufficiente, si corre il rischio di procurare all’organismo: retinopatia (cecità), nefropatia (insufficienza renale cronica), neuropatia e aterosclerosi a carico dei vasi del cuore, del cervello e degli arti inferiori. Aumenta il rischio di cardiopatie ischemiche, ictus e amputazione degli arti inferiori. Può verificarsi anche una disfunzione sessuale e un aumento della predisposizione alle infezioni.
Diabete di tipo 1
Solitamente questo tipo di diabete si presenta prima dei 20 anni, verso la pubertà (a volte può presentarsi anche durante l’infanzia o addirittura nel primo anno di età). Il suo esordio è improvviso.
La malattia si manifesta con una iperglicemia a digiuno e dopo i pasti e con la presenza di glucosio nelle urine (glicosuria).
A volte può succedere che i sintomi tipici, da poco apparsi, scompaiano spontaneamente (periodo denominato “luna di miele”), ma questa è solo un’apparente guarigione, infatti dopo alcuni mesi, la malattia si manifesta in modo definitivo.
Diabete di tipo 2
Il diabete di tipo 2 colpisce particolarmente le persone tra i 35 e i 40 anni.
È causato dall’insensibilità dei tessuti all’azione dell’insulina e il progressivo declino, fino alla perdita, della capacità di produrre insulina da parte delle cellule beta pancreatiche delle isole di Langerhans.
Capita frequentemente che chi soffre di questo tipo di diabete, in passato abbia anche sofferto di prediabete. Il prediabete può presentarsi come glicemia alterata a digiuno e tolleranza alterata al glucosio. È un periodo privo di sintomi e si manifesta solo per l’iperglicemia.
I sintomi della malattia si manifestano molto lentamente (anni) e a volte rimangono lievi. Per questo spesso la malattia si scopre solo nel corso di altre analisi eseguite per altri motivi. Spesso chi soffre di questo tipo di diabete, lo scopre facendo anali per l’aterosclerosi, in quanto chi soffre di aterosclerosi, ha una tendenza importante a sviluppare il diabete.
Questo tipo di diabete porta all’obesità. Dalle analisi risultano anche i trigliceridi alti (l’ipertrigliceridemia) e l’iperuricemia, che sarebbe la presenza di acido urico nel sangue. a
Diabete gestazionale
Nel diabete gestazionale il pancreas non è in grado di rispondere ad una richiesta maggiore, da parte degli ormoni della placenta, di insulina (solitamente invece il pancreas in stato di gravidanza, riesce a soddisfare tale richiesta). Si presenta, generalmente, al termine del secondo trimestre di gravidanza (cioè verso la 25esima-26esima settimana di gestazione) e sono soggette in particolar modo le donne affette da obesità o perché hanno casi di diabete in famiglia.
Si diagnostica con esami gli esami del sangue e il test da carico orale di glucosio che valuta la glicemia a distanza di tempo dall’assunzione per via orale di glucosio.
Conseguenze del diabete gestazionale sul feto
Se lo stato diabetico in gravidanza non viene trattato in tempo e nel modo adeguato, si possono riscontrare sul nascituro i seguenti problemi:
- Ipoglicemia alla nascita
- Ittero alla nascita
- Macrosomia fetale (un neonato più grande rispetto la media)
- Eccesso di liquido amniotico
- Sindrome da distress respiratorio, che provoca insufficienza respiratoria perché i polmoni non si sono del tutto sviluppati
- Morte intrauterina (il feto nasce morto) per gravi malformazioni generate durante la gravidanza
- Grandi probabilità di contrarre nel tempo il prediabete, il diabete e di sviluppare obesità
In caso di presenza di uno dei sintomi, è necessario rivolgersi subito al proprio medico per evitare problemi alla salute della mamma e del nascituro.
Solitamente il diabete gestazionale scompare dopo il parto, anche se sovente capita che le donne che hanno avuto questa patologia in gravidanza, contraggano il diabete non gestazionale negli anni.
Invece se trattato in tempo e adeguatamente, questo tipo di diabete non ha conseguenze sul bambino.
Come si cura e cosa mangiare in caso di diabete
In caso di comparsa di qualunque sintomo sopradescritto di diabete mellito, è fondamentale contattare subito il medico così da diagnosticare la malattia dopo attente analisi.
Gli obiettivi della cura, un adeguato controllo della glicemia, sono quelli di limitare i sintomi e di prevenire o almeno rallentare lo sviluppo di possibili complicazioni. La cura prevede principalmente una correzione dello stile di vita, a cominciare dalla dieta che deve essere povera di zuccheri semplici e di grassi, esercizio fisico e riduzione del peso. In concomitanza a questi accorgimenti, è necessaria una terapia farmacologica (sotto stretto consulto medico) principalmente con la metformina (che serve a migliorare la sensibilità dei tessuti all’azione dell’insulina.
È inevitabile la cura con iniezioni sottocutanee di insulina, che permette alla maggior parte della gente con questa patologia, di condurre una vita normale e prevenire l’insorgenza di complicazioni.
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