La difficoltà a raggiungere l’orgasmo femminile durante l’atto sessuale è più diffusa di quanto si pensi. È indubbio che il meccanismo che provoca il piacere e l’orgasmo nelle donne sia ancora poco chiaro. Per questo, oggi affrontiamo il tema del piacere sessuale femminile da un punto di vista fondamentale, ovvero: quali sono le tecniche migliori per ottenerlo?
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Orgasmo femminile: come raggiungerlo e migliorarlo
Partiamo da un dato: secondo gli studi, il 70% delle donne simula l’orgasmo per non urtare la suscettibilità maschile o per far terminare un rapporto non soddisfacente, e addirittura il 20% non lo raggiunge mai.
Sembra strano considerato il fatto che l’orgasmo multiplo, ovvero la capacità di raggiungere più orgasmi, con poco tempo di attesa tra l’uno e l’altro, è una prerogativa femminile, dato che gli uomini, a causa del periodo refrattario successivo all’eiaculazione, non possono averne.
Si parla sempre della donna ideale, che deve essere calda, passionale, provocante e pronta ad appagare il proprio partner. Ma non si parla quasi mai del desiderio femminile. Nell’immaginario collettivo, la donna serve a soddisfare gli appetiti maschili e non ne possiede di propri.
La maggior parte dei libri che spiegano come dare piacere alla donna sono generalmente scritti da uomini per gli uomini, e sono quindi incentrati sulla penetrazione. Ma sono diversi i fattori che devono coincidere perché la donna possa raggiungere l’acme del piacere: eccitazione adeguata, testa libera e spensierata, preliminari fatti nel modo giusto, tipo di stimolazione, contesto, ecc. A tal proposito, ecco alcune tecniche e consigli per raggiungere e migliorare l’orgasmo femminile.
Come raggiungere l’orgasmo in coppia
L’unico organo preposto all’orgasmo femminile è il clitoride. Pertanto, il raggiungimento del piacere non può prescindere dalla stimolazione clitoridea, che non deve limitarsi ai preliminari, condizione spesso necessaria (ma non sempre) a creare un’atmosfera rilassata e coinvolgente, ma deve continuare anche durante il rapporto, altrimenti non sarà possibile raggiungere il climax.
È essenziale che, in posizioni diverse da quella del missionario, dove il clitoride è meno stimolato, sia presente tale manipolazione. Ci sono infatti posizioni che fanno sentire l’uomo più “maschio” e che contribuiscono ad aumentare anche l’eccitazione femminile, ma che non aiutano la donna a raggiungere il massimo piacere.
Il clitoride deve poter sfregare sulla zona pubica del partner. Per favorire questo sfregamento nella posizione del missionario, l’uomo deve scivolare più in alto durante la penetrazione. Un altro metodo consiste nel posizionare dei cuscini sotto i propri glutei prima della penetrazione.
Tra le posizione migliori per la stimolazione clitoridea figura anche quella dell’amazzone, in cui la donna può muovere il corpo come meglio crede. L’uomo, a sua volta, può accarezzare liberamente il clitoride, favorendo anche un eventuale orgasmo multiplo.
A tal proposito, la maggior parte delle donne preferisce essere toccata in modo lento e delicato. Ciò ci aiuta ad eccitarci maggiormente e a raggiungere un piacere profondo e intenso. Ma non solo: il clitoride è un organo molto delicato e sensibile, pertanto una stimolazione troppo aggressiva e veloce può provocare una sensazione di fastidio, ben lontana dal godimento sessuale.
Come raggiungere l’orgasmo con la masturbazione
Per raggiungere l’orgasmo, è di grande importanza la conoscenza del proprio corpo. Infatti, una scarsa consapevolezza della propria fisicità rischia di rendere vano qualunque sforzo da parte del partner. È ormai assodato che il modo migliore per conoscere il proprio corpo è praticare l’autoerotismo. Purtroppo la masturbazione femminile è ancora un tabù e spesso le donne sono restie a procurarsi piacere da sole. Eppure, se vogliono che l’incontro con l’altro diventi più soddisfacente, anziché delegare totalmente il piacere al proprio partner, dovrebbero porre maggiore attenzione alle proprie esigenze e desideri.
Il tempo medio dell’orgasmo femminile, si sa, è sostanzialmente più lungo di quello maschile, ma durante la masturbazione le donne raggiungono l’apice del piacere più in fretta che durante il sesso in coppia.
La masturbazione ha un ruolo di primo piano nei trattamenti terapeutici volti ad aiutare le donne che hanno difficoltà a raggiungere l’orgasmo. Questo perché amplia l’immaginario erotico, accresce la confidenza con il proprio corpo e aumenta la consapevolezza di come reagisce alle diverse stimolazioni. Masturbarsi apporta dei benefici anche dopo la menopausa perché aiuta a ridurre la secchezza dei genitali femminili.
La manipolazione esterna dei genitali femminili, quindi della vulva, include anche la stimolazione del clitoride, che se adeguatamente accarezzato può determinare l’orgasmo.
Tecniche per raggiungere il piacere con la masturbazione
Per quanto riguarda le tecniche, il clitoride può essere stimolato dall’alto al basso oppure con movimenti circolari oppure ancora strofinando tutta la zona. Alcune donne riferiscono di provare molto piacere utilizzando una modalità indiretta, cioè strofinando, ad esempio, un cuscino o un oggetto simile contro i genitali.
Una tecnica per migliorare l’orgasmo, definita “edging“, consiste nell’interrompere la masturbazione poco prima dell’orgasmo per poi ricominciare.
L’importanza delle fantasie erotiche
Un elemento su cui tutti concordano è il fatto che le fantasie erotiche accrescano il desiderio e favoriscano l’orgasmo. È risaputo che il piacere non è indotto solo dalla stimolazione fisica, ma è legato al pensare a qualcosa di erotico.
Molte donne vivono con ansia le proprie fantasie sessuali, e arrivano a vergognarsi dei propri “hot dreams”. E per questo motivo finiscono per reprimerli o negano persino di averli. È importante ricordare che i pensieri privati non compromettono l’immagine che ognuno ha di sé nella vita reale. Via libera quindi ai pensieri a luci rosse, siano essi standard o trasgressivi.
Favorire l’orgasmo con la ginnastica pelvica
Per curare l’incapacità di raggiungere il godimento sessuale si può ricorrere a terapie di riabilitazione dei muscoli perivaginali, molto utili per favorire una ripresa dopo il parto. Gli esperti consigliano 20 minuti di ginnastica pelvica al giorno.
Si tratta degli esercizi di Kegel, una sequenza di contrazioni e rilassamento dei muscoli perianali, che, oltre a ridurre l’incontinenza urinaria, aumentano la sensibilità e permettono quindi di raggiungere, o comunque migliorare, l’orgasmo femminile. Questi esercizi aiutano a tonificare i muscoli coinvolti nell’eccitazione e nell’orgasmo, così da controllarli e usarli in modo consapevole.
Prima di iniziare l’allenamento, è necessario individuare i muscoli che vanno contratti e per farlo basta bloccare improvvisamente il flusso dell’urina. Si possono utilizzare anche degli attrezzi specifici, come il tonificatore pelvico, una sorta di divaricatore che facilita gli esercizi di Kegel, oppure le palline vaginali, delle sfere da inserire nella vagina per far contrarre i muscoli pelvici in modo spontaneo.
Infine, le donne che hanno già la capacità di raggiungere l’orgasmo possono migliorarlo utilizzando un gel eccitante clitorideo che, applicato sulla zona del clitoride, stimola l’afflusso di sangue, intensificando così le sensazioni percepite.